Le Tele dell'Anima

EEE come Emozione, Empatia ed Energia

Mostra d’arte multisensoriale “Tra Terra e Cielo”

Sabato 15 e domenica 16 marzo, l’auditorium di piazza Libertà a Cairate ospiterà la mostra d’arte multisensoriale “Tra Cielo e Terra”, un evento organizzato dalla Pro loco di Cairate con il patrocinio del Comune.

La mostra è presentata anche su:

Un appuntamento con tanti artisti per respirare sensazioni, emozioni, connessione, immaginazione!

Mostra "L'Essenza delle Emozioni"

Come sempre ciò che unisce e riunisce il presentare le nostre opere, è una sorta di Percorso emozionale da condividere e percorrere insieme. Ci sono diversi termini che incontriamo in questo percorso, termini che forniscono le direttrici lungo cui ci muoveremo: insieme, albero, foglia, emozione, coinvolgimento, partecipazione, lavoro, trasparenza, immaginazione… ma ad essi potremmo aggiungerne molti altri al fine di conoscere ciascun artista e il suo mondo, il suo immaginario, il suo uscire da se stesso per aprirsi a chi lo saprà accogliere. Così, attraverso la sensibilità di ognuno, possiamo percepire, interiorizzare, uno scambio esperienziale che agisce bi-direzionalmente da e per, in ciascuno, in ognuno, in tutti. Tutto questo arricchito, facilitato, integrato dalle essenze di Loredana che trovate in sala e delle quali ognuno di voi, a richiesta, potrà “assaggiarne” le fragranze, affinché l’esperienza sensoriale sia più completa.

Mi piace partire da Monica e dai suoi dipinti perché trovo che il suo tratto grafico, i suoi effetti cromatici, i suoi temi espressivi, siano in stretta connessione, con l’ambientazione del romanzo che in questa sede presentiamo. Non solo i colori molto simili tra certi suoi sfondi e la copertina ma anche la ricerca di un significato comune nello studio che sta dietro all’opera pittorica e l’elaborazione del testo che sta dietro la stesura del romanzo. Ecco dunque “Connessioni” una sorta di Albero della vita che affonda le radici nella terra ricca e prodiga di nutrimento e sembra affacciarsi sulla vastità di un pendio degradante verso il nascere del sole, mentre i rami si aprono come mano che dona contro un cielo intenso e trasparente. Sulla copertina del libro la mano della Stria, ovvero della Strega, si apre come i rami dell’albero a proporre ed indicare un mondo incantato, che, nello scritto sono le alte cime montane, epifania del possibile e del bello, nel dipinto l’aprirsi al tutto.

In questa mostra d’arte multisensoriale “Tra Terra e Cielo”, le opere di Monica andrebbero commentate ad una ad una, ma non voglio darvi troppi indizi che limiterebbero la vostra immaginazione. Essenza, Ipomea, Parole senza vento, ovvero, secondo l’autrice, la sua voce tra infinite voci. Io ci vedo l’inquietudine di interrogarsi e riflettere per affermare se stessi nonostante e oltre i limiti del quotidiano. E poi ulteriori tre dipinti che esplorano e provano a interpretare graficamente e cromaticamente le dimensioni ancestrali dei Chakra.

Barbara: Paesaggi al tramonto dove la base scura dei campi si confonde con la silhouette stilizzata degli alberi, che sembrano sorgere direttamente da quella macchia diffusa, coricata a riposare. Che sia un azzurro intenso sfilacciato di nubi in dissolvenza, un rosso uniforme e cupo che si chiarifica nell’arco lucente di un arcobaleno, un ultimo bagliore di fuoco a richiamare la notte, il cielo è sempre propagazione di luce! Come fosse messaggio trascendente a illuminare contorni, a penetrare essenze. Perché, come profetizza l’autrice, “Tutti noi siamo esseri di luce!” Personalmente, tra le tante fotografie di Barbara, che meriterebbero ognuna una riflessione particolare, sono rimasto affascinato dall’evoluzione, fissata in momenti successivi, della corteccia dell’albero che si trasforma nel divenire di un corpo femminile. Risveglio di donna l’ha intitolata l’autrice! Per questa mostra Barbara propone nuove fotografie a testimoniare il suo cammino artistico, in cui il dettaglio di un fiore, la consunzione di una foglia, la silhouette stilizzata di un albero, ci lasciano intuire le tracce del suo personale risveglio spirituale.

A voi il piacere di scoprirle!

Giovanbattista: EEE Emozione Empatia Energia è la sintesi della sua ricerca olistica, che si esprime da un lato attraverso la pittura astratta, dall’altro nella sinergia, anche didattica, di idee e colori. Le tele dell’anima sono l’essenza della sua ricerca artistica. Ogni opera nasce da un periodo di decantazione, in cui l’energia si condensa a poco a poco, assumendo un peso specifico altissimo che si concreta nella scelta della tela, dei colori, della modalità di applicazione, dell’integrazione di altri materiali minerali e vegetali, fino all’inserimento di simboli e sequenze numeriche. A me le opere di Giovanbattista danno la misura della sua capacità di guardare intimamente un mondo sommerso, dove prevale il blu degli abissi accanto a sfumature via via più chiare e luminose, nell’elevarsi dello spirito verso un desiderio di trascendenza che affranchi il buio di ciascuno. È quello che sento ammirando questa trilogia, La potenza degli elementi avendo ben in mente le altre sue opere che ho avuto l’emozione di accostare. Girandola di gioia, Cuore in movimento magnetico, Girandola d’unione, Sette chakra e Kundalini, In principio era il verbo, terra in potenza. Per certi versi, pur attraverso mezzi espressivi completamente diversi, mi ricordano i mandala di Antonella e la sua Angelologia.

Antonella dunque, presenza discreta ma dalla forte personalità di donna a tutto tondo.

Inizialmente, commentare le sue opere mi era sembrato un compito difficile. Il Mandala; cos’è, cosa mai sarà un “Mandala” mi chiedevo, senza sospettare la ricchezza del mondo interiore che li ispira. I Mandala sono rappresentazioni simboliche complesse e dettagliate che hanno radici in molte culture e tradizioni spirituali. Il termine è composto dalla parola “manda”, che significa “essenza”, e “la” che vuol dire “contenitore”. Contenitore di essenza dunque, e scusate se è poco. Ma la parola è “polisemica”, dunque dotata di tanti possibili significati. Già, perché lì dentro ci sta della cromologia, numerologia, angelologia, floriterapia e, asserisce l’autrice, persino un raffronto con i salmi di Re Davide. Beh, davvero tanta roba questa mostra d’arte multisensoriale “Tra Terra e Cielo”!

Per questa mostra Antonella propone la sua personale lettura ispirata ai sette Chakra, dal primo Muladhara, che significa radice, sostegno, a richiamare l’elemento terra, localizzato nel perineo, caratterizzato dal colore rosso e dal suono Lam, dove la vocale suona O, come in OM, al secondo Swadhisthana, il chakra dell’acqua, della sessualità e della dolcezza, localizzato nell’addome inferiore e nei genitali, colore arancione, suono Vam, vocale che suona U, al terzo Manipura, significato gemma lucente, localizzato nel plesso solare, elemento fuoco, colore giallo, suono Ram, al quarto Anahata, localizzato nel cuore, elemento aria, colore verde, suono Yam da pronunciare come E, al quinto Visuddha, che significa purificazione, localizzato nella gola, elemento suono, etere, colore azzurro brillante, suono Ham, vocale da pronunciare in doppia i, al sesto Ajna, localizzato nella fronte, elemento luce, colore indaco, suono Om, vocale in Mmm, fino al settimo Sahasrara, localizzato alla sommità della testa, elemento pensiero, colore violetto e bianco, nessun suono associato.

Provo a descriverne uno, il secondo:

Secondo Chakra. Lingue guizzanti di fuoco, viranti dall’azzurro centrale al giallo luminoso e all’arancione che assume tono e spessore sulle punte. In fisica, ad ogni sfumatura di colore corrisponde una certa temperatura e qui siamo attorno i mille gradi e anche di più. Ma se invece esploriamo il significato cromatico di questo concentrico amalgama circolare, scopriamo che creatività, inventiva, estro, passione, slancio, e magari, anche un pizzico di incoscienza, sono la materia costitutiva dell’intensa ispirazione che si concretizza nella vibrazione di un sentire nostro, che percepiamo vigoroso  e composito e che reclama coinvolgimento.

Eccoci ad un’altra Monica, l’ultima acquisizione del nostro gruppo. Accostandomi ai suoi dipinti mi chiedevo come definirli. Catalogarli come opere “astratte” mi sembrava troppo generico, perché trovo che ci sia qualcosa di vivo e vibrante in ognuno di essi, che va al di là di una sommaria classificazione. È stata l’autrice stessa a suggerirmi la definizione di pittura intuitiva. Sì, pittura intuitiva, sia per ciò che, passo, passo, scaturisce dalle mani dell’artista, nell’oggettivare quel misterioso grumo creativo che cresce e si condensa in sé, sia per chi ne fruisce, che osserva, intuisce, interpreta quanto riceve e lo decanta rivestendolo di possibili significati. Ecco dunque le opere che oggi propone, richiamanti anche in questo caso i Chakra: 1° Chakra – Cosmo vivente, 2° Chakra – senza titolo, 3° Chakra – Evoluzione delle emozioni, 3° Chakra – Congiunzioni, 4° Chakra – Universo al femminile, 4° Chakra – Una carezza al cuore, 5° Chakra – La scoperta della bellezza, 5° Chakra – senza titolo, 6° Chakra – senza titolo, 6° Chakra – senza titolo, 7° Chakra – La chiave dell’universo che porta al mio Sé.

Anche qui sarebbe interessante riflettere su ogni opera presentata alla mostra d’arte multisensoriale “Tra Terra e Cielo”, ma mi sembra più opportuno che ognuno di voi le possa gustare ad una ad una.

E i tanti possibili significati si confondono e ci interrogano in Oltre l’essenza, la complessa opera di Silvia che aspira effettivamente ad andare oltre.Lo fa attraverso uno specchio, chissà se delle nostre brame (specchio, specchio delle mie brame… vien spontaneamente da pensare). Uno specchio, dicevo, in cui ammirare la nostra innata vanità o, al contrario, sublimare lo sguardo verso l’intuizione di una elevazione spirituale. Ma se approfondiamo il nostro guardare ecco apparire il totem dei sette Chakra, dalle forme che richiamano i caratteristici fiori dai colori che abbiamo già imparato a conoscere: Il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, l’azzurro, il blu, il viola. Come abbiamo visto, ogni colore ha un significato ben preciso nella filosofia che li sottende e ai quali vi rimando nella dettagliata descrizione elaborata dall’autrice stessa; io, semplicemente, rimango impressionato dalla complessità e dalla grandiosità di questo lavoro.

Infine mi piace terminare questo breve excursus artistico con Katia e le sue opere pittoriche. Emozioni intense, espressioni silenziose, domande mute, attenzioni striscianti, auspici e proposte da mescolare alla sensibilità di chi guarda, affinché interpreti e accolga. Immediatamente colpisce il tripudio dei colori, un’esplosione cromatica che percorre le traiettorie del compiere, dalle multilinee delle forme fino ai nodi delle macchie, intrecci di possibilità dove, come sinapsi esplosive, scorre il flusso dinamico della vita!

I suoi volti di donna sono un concentrato di essenza, sfumature e colore. Qui Katia propone Rivelazione, cioè un pensiero ispirato e mosso dal cuore che permette di osservare la realtà con occhi nuovi. Ma quali occhi? Quelli chiari e interroganti del volto dipinto o quelli di chi, di fronte al quadro, guarda e si chiede?

In Affinità elettive l’incontro animico con l’altro si concreta nel rispecchiamento reciproco, dove l’emozione che ne scaturisce ci permette da un lato di aspirare al cielo, dall’altro di sperimentare quanto l’altro sia fatto di materia.

Accostiamo ora Femminile sacro, in cui l’immagine intera della donna sembra nascere dal groviglio fecondo della terra per elevarsi verso l’alto, in una icona che preserva e scambia, nell’aspersione delicata di petali che, come una benedizione, rileva il carattere sospeso tra terra e cielo. dell’opera e fa pensare alla figura di una madonna. Mi viene in mente al proposito, la religiosità popolare dei versi di questo canto: “Quando nell’ombra scende la sera / è questa, madre, la mia preghiera…”

Ed ecco un’opera che può apparire astratta, ma che rivela ancora una volta tutta l’intensità che Katia pone nella sua arte. Fuoco sacro o Essenza luminosa di un fiore, potremmo azzardare, pur rendendoci conto di quanto le nostre intuizioni siano soggettive e contingenti.

Infine l’ultimo piccolo dipinto il cui titolo, Profumo di vita chiude il cerchio della meraviglia!

Siamo arrivati alla fine di questo percorso emozionale: ora abbiamo, avete la possibilità di fissarle, le emozioni che ci hanno, vi hanno accompagnato e lo faremo, lo farete con una impronta, la nostra, la vostra impronta sulla tela che ci, vi attende. Se vogliamo, se vorrete potremo, potrete contribuire alla realizzazione di un’opera pittorica che resterà al comune di Cairate che ci ospita, mettendoci a disposizione questa magnifica sala. Grazie della vostra attenta e partecipata presenza!

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